Chi siamo

L’ARMA DI ARTIGLIERIA

Il termine “artiglieria”, usato anticamente per indicare in generale armi da lancio (arco, fion- da, onagro catapulta, balista, ecc.), fu adoperato, in seguito all’invenzione nel XIII secolo della pol- vere da sparo, solo per indicare macchine da guerra che la usavano per il lancio di proietti.

Dopo l’apparizione delle prime spingarde (cannone leggero), essa diventò anche mobile con l’uso di pezzi leggeri caricati su carri..

Nei secoli XVI e XVIIl’Artiglieria ebbe un enorme sviluppo,grazie alla migliorata tecnica di fusione dei metalli per forgiare i pezzi, alle conoscenze balistiche, all’impiego di metodi tattici per il suo uso in battaglia, diventando così un Corpo organizzato dell’apparato militare.

Nel secolo XVIII il suo impiego era ormai consolidato sia come appoggio, dalle retroguar- die, ai Fanti che avanzavano sul campo, sia come arma d’urto per aprire varchi nello schieramento nemico.

Il XIX secolo vide infine una rapida evoluzione delle armi da tiro, grazie all’ invenzione della polvere senza fumo, alla rigatura della canna, ai meccanismi di caricamento, puntamento e smorzamento del rinculo ed alle sofisticate tecniche metallurgiche per la preparazione dei materiali.

L’ARTIGLIERIA ITALIANA

La costituzione dell’Arma avvenne nel 1625, quando Carlo Emanuele di Savoia determinò l’appartenenza dei Bombardieri alla Milizia, costituendo una propria Compagnia, mentre nel 1774 fu sancita la costituzione del Corpo Reale di Artiglieria, suddiviso in cinque categorie: a piedi d’ordinanza, provinciale, volante, reale di Sardegna, sedentaria.

L’evoluzione proseguì e l’Arma partecipò alle Guerre Risorgimentali, contribuendo alle varie fasi di appoggio della Fanteria, venendo però citata solo nella gloria indistinta degli atti valorosi e restando di fatto un po’ nell’ombra.

Nel 1861 ebbe origine l’Arma di Artiglieria dell’Esercito Italiano, che porterà alla creazione di nuove specialità ed alla costituzione di ulteriori Reggimenti.

Grande schieramento di pezzi e di uomini fu impiegato nel corso del primo conflitto mon- diale, dimostrando perizia, preparazione, valore ed annoverando numerosi Eroi caduti vicino ai loro pezzi, accanitamente impiegati e difesi fino all’ ultimo respiro, verso il cammino della vittoria, tanto che l’Arma si meritò la Medaglia d’Oro al Valor Militare, dopo quelle ricevute durante le Campa- gne Risorgimentali (1849) e la Guerra di Libia (1911-12).

Negli anni successivi al secondo conflitto mondiale, l’Arma subì una ulteriore evoluzione ma anche una ristrutturazione verso le moderne tecniche costruttive dei materiali, l’evoluzione in generale degli armamenti, le moderne tattiche di impiego.

L’ASSOCIAZIONE NAZIONALE ARTIGLIERI D’ITALIA

Eretta in Ente Morale nel 1953 e identificandosi con l’ex Reggimento Artiglieri d’Italia “Damiano Chiesa”, derivato dall’Associazione Artiglieri “S. Barbara”, l’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia si propone di “mantenere e diffondere le tradizioni patrie, esaltare le glorie ed il glorioso passato dell’Artiglieria Italiana, conservare e incrementare la fraternità d’Arma tra Arti- glieri in servizio ed in congedo, rappresentarli per tutelarne interessi morali e materiali”.

Organo ufficiale è il Giornale periodico “L’Artigliere” che viene pubblicato dal 1934.

LA SEZIONE  PROVINCIALE  DI BELLUNO

Ricordando la presenza in Provincia di una “Sottosezione Damiano Chiesa” negli anni ’30 e di una Sezione di Belluno sorta nel 1932, questa fu ricostituita ufficialmente nel 1954 ed intitolata alla Medaglia d’Oro al Valor Militare “Tenente Angelo Dal Fabbro”, caduto eroicamente in Libia nel 1941.

Altre Medaglie d’Oro al V. M. fregiano il Labaro Provinciale, tra cui quelle intitolate a Giuseppe Frescura di Domegge di Cadore, caduto sul monte Grappa nel 1918, ed al tenente colonnello Carlo Luigi Calbo di Belluno, Comandante del Gruppo “Vicenza” del 2° Reggimento Artiglieria Alpina della Divisione “Tridentina”, caduto nel gennaio 1943 sul Don durante la Campagna di Rus- sia.

In oltre cinquant’anni di attività la Sezione, attiva e presente con cerimonie, iniziative, mani- festazioni, ricorrenze, fu inizialmente presieduta dal colonnello Luigi Ricci, ufficiale della Divisio- ne “Pusteria” e, a seguire negli anni, dal maggiore Tullio Bridda, tenente comandante di batteria del 9° reggimento artiglieria pesante campale, combattente in Sicilia dal 1940 al 1943, da Francesco Li- cini, Guido Zavarise, Giovanni Testolini, Ubaldo Mitrio e, attualmente, dal 1° capitano Costante Fontana.

Negli anni l’attività si estrinsecò nell’azione di proselitismo anche al di fuori della città, tan- to che sorsero, nel 1969, la Sezione di Ponte nelle Alpi, nel 1976 quella di Trichiana e recentemen- te, nel 2006, quella di Feltre.

Due le opere importanti da ricordare e consegnare ai posteri a futura memoria:

  • il Rifugio-Sacrario “Ai Caduti del 5° Reggimento Artiglieria Alpina della Divisione “Puste- ria”, eretto sul col Visentin (m. 1763), voluto dal gen. Antonio Norcen, comandante del reg- gimento fin dal 1937, meta di tanti camminatori ed escursionisti ma anche di artiglieri da montagna ed alpini che annualmente, in settembre, rendono omaggio a quegli eroi
  • il “Monumento al Mulo e al suo Conducente”, situato presso i giardini dellaStazione ferro- viaria di Belluno, inaugurato in occasione del 21° Raduno Nazionale dell’Artiglieria del 22-23 giugno 1996 per ricordare proprio i Caduti del 5°, opera dell’artista bellunese Massimo Facchin, reduce di Russia.

Tra le cerimonie ricorrenti annualmente, merita un particolare cenno la presenza degli Arti- glieri bellunesi alle funzioni liturgiche ed alla processione in occasione dell’antichissima ricorrenza della Festa della Madonna Addolorata, particolarmente sentita e frequentata in città dove, appena avanti l’immagine dolorosa della Vergine, vien portata a spalle da Artiglieri, Vigili del Fuoco, Ge- nieri e Minatori una statua lignea del secolo XV di S. Barbara, oggi patrona dell’Arma ed antica- mente del Corpo cittadino dei Bombardieri.

SEZIONE DI TRICHIANA

Sorta per volontà e determinazione di Antonio Colle e Rino Bernard, già iscritti alla Sezione di Belluno, ebbe la sua costituzione ufficiale con una solenne cerimonia, avvenuta a Trichiana il 24 ottobre 1976, presenti il gen. Guidi per la Presidenza Nazionale, il Delegato Regionale generale  Giuseppe Dal Fabbro, il Presidente provinciale magg. Tullio Bridda.

Fu intitolata alla Medaglia d’Argento al V. M. “Sergente Mario Dal Mas” di S. Antonio Tortal.appartenente al 1° reggimento artiglieria da montagna,gruppo Aosta, della brigata alpina “Taurinense”, caduto sulla piana di Negobuda (Montenegro) il 10 maggio 1945.

Primo Presidente fu lo stesso Rino Bernard, combattente nel 2° conflitto mondiale sul fronte francese, in Sicilia, prigioniero e trasferito in Tunisia, rientrato in patria nel 1946.

Deceduto nel 1994, gli subentrò Giovanni Dal Magro, anch’egli combattente dal 1940 al ’45 in Francia, in Libia e quindi prigioniero in Sud Africa, che rimase alla guida fino al 2001, a cui è poi subentrato l’attuale Presidente Bruno Tormen.

Ricca d’ iniziative e manifestazioni l’attività sezionale, passata dagli iniziali 50 Soci iscritti agli attuali 94, con partecipazione ai raduni, alle cerimonie significative ricorrenti, alle gite sociali annuali nei luoghi storici o presso cimiteri di guerra, sacrari, monumenti.

SEZIONE DI PONTE NELLE ALPI

 Nel 1968 sorse la Sezione di Ponte nelle Alpi con primo presidente Armando Sartori che ne ressela  guida sino al 1986. La Sezione fu intitolata ai fratelli Giovanni e Iago Venzon, caduti nella campagna di Russia a Stalino (20 gennaio/1 febbraio1943) ed ai quali fu concessa, alla memoria,   la croce al merito di guerra nel 1954.Dopo Armando Sartori  la presidenza passò a Giampietro Pierobon, negli anni dal 1987 al 1989.

In seguito il presidente fu Cesare Collazuol, che rimase in carica dal 1990 al 1999.

Dal 2000 al 2007 la Sezione fu guidata da Andrea Prest, immaturamente scomparso in carica.

Dalla fine del 2007 il testimone passò all’attuale presidente Evaristo Sacchet.

SEZIONE DI  FELTRE

Nel 2006 fu costituita ufficialmente la Sezione di Feltre, città nella quale opera da parecchi anni anche il “Gruppo Artiglieri da montagna Santa Barbara”. La Sezione è stata presieduta da Mario D’Incà fino al 2013. Oggi l’attuale presidente in carica è Giovanni Tonni

Ogni anno,la prima domenica di dicembre,organizza il raduno degli ex artiglieri del Gruppo “Agordo”, che era acquartierato in Feltre ,con toccanti cerimonie che si svolgono  in paesi  limitrofi  sempre diversi,onde poter coinvolgere ogni anno nuove comunità.