Archivi del mese: Dicembre 2022
L’ Artigliere Bellunese n.14 Natale 2022
S. Barbara a Trichiana
Giovedì 8 dicembre la Sezione Artiglieri della Sinistra Piave (Trichiana-Limana-Mel) ha festeggiato
la Santa Partona, con la S. Messa nella chiesa di Limana officiata da don Mario Doriguzzi.
All’esterno deposizione di una corona al locale Monumento ai Caduti con il saluto del Presidente
Bruno Tormen che ha ringraziato i presenti e la popolazione di Limana e il Sindaco Milena De
Zanet che ha avuto parole di elogio e di riconoscenza per l’attività di volontariato che Alpini e
Artiglieri portano avanti da anni per le loro comunità.
Durante il successivo momento di pranzo presso il Rist. “Canton” in Niccia, il Presidente ha letto la
relazione morale elencando la ricca e variegata attività effettuata nel corso dell’anno e ricordando
nel frattempo con tono sommesso anche oltre una decina di Artiglieri e Soci che ci hanno lasciato
nel 2022.
Dopo l’esposizione della relazione finanziaria si sono tenute le votazioni per il rinnovo del
Consiglio Direttivo, che ha visto praticamente la quasi completa riconferma dei precedenti.
A Presidente e Segretario sono stati riconfermati Bruno Tormen e Mario Cesca, a Vice è stato
nominato Sisto Lorenzet. Gli altri Consiglieri: Franco Canton, Michele Cavallet, Andrea Dal Mas ,
Giocondo Falcata, Carlo Tormrn. Sindaci e Revisori Conti: Giuseppe Bizzari, Mauro Brancher,
Valerio D’Incà, Armando Feltrin.
Nel ricordo di due Generali che sono “andati avanti”
Lo scorso novembre la “Famiglia Artiglieresca” ha registrato la perdita di due amici assai noti nel nostro ambiente per avere ricoperto importanti incarichi di comando nelle Truppe Alpine e nei reparti dell’Arma di Artiglieria
È scomparso all’età di 90 anni il generale Angelo Baraldo, già capitano del Gruppo “Lanzo” del 6° Reggimento Artiglieria da montagna all’epoca del disastro del Vajont che lo vide tra i primi soccorritori. Quella notte del tragico 9 ottobre 1963 con gli artiglieri della sua Batteria era in esercitazione notturna a poca distanza da Longarone e poté così intervenire subito. Nella disciolta Brigata Alpina “Cadore” egli ricoprì vari incarichi sino a quello di Capo di Stato Maggiore (24 agosto 1978-6 settembre 1981). In seguito divenne anche Comandante della Brigata Alpina “Tridentina” (31 luglio 1987-29 settembre 1989). Tra l’altro fu anche autore dell’interessante libro “L’Alpino nel Bellunese in tempo di pace” e socio sia della Sezione provinciale An.Art.I. di Belluno che del Gruppo A.N.A. di Cavarzano-Oltrardo (Belluno). Inoltre fu membro del Consiglio provinciale a palazzo Piloni e ricoprì vari incarichi nel Lions Club di Belluno meritando l’alta onorificenza Lions della Melvin Jones Fellow. Fu sempre particolarmente attivo nel campo delle iniziative umanitarie e di solidarietà sociale.
All’età di 91 anni ci ha lasciati il generale Domenico Innecco, già Capo di Stato Maggiore ( 1973- 1976) e poi comandante della disciolta Brigata Alpina “Cadore” (1981- 1983). «La più bella Brigata del mondo fatta di bellunesi, vicentini, veronesi: come i Veneti non c’è nessuno», come la definiva riferendosi alla composizione dei suoi organici. Comandante dell’Artiglieria del IV Corpo d’Armata Alpino, della Scuola di volo dell’Aviazione dell’Esercito e della XXV Zona militare, fu insignito della Legione al Merito dal Congresso degli Stati Uniti d’America, che è considerata la massima onorificenza conferita ad un militare straniero. Di origini goriziane, i l generale Innecco è morto a Vicenza dove si era distinto per l’impegno volontaristico al servizio della prevenzione sanitaria.
S. Barbara a Ponte nelle Alpi 4 dicembre 2022
Gli Artiglieri d’Italia della sezione “Fratelli Venzon” di Ponte nelle Alpi, domenica scorsa (4 dicembre), hanno reso omaggio alla propria patrona Santa Barbara. L’annuale raduno si è aperto con la messa celebrata a Col di Cugnan a cui è seguita la deposizione di una corona d’alloro al locale monumento ai caduti in guerra. Ma è durante il convivio sociale che gli artiglieri, per bocca del presidente sezionale Gianluigi Rusconi, hanno esposto la loro rinnovata volontà di essere parte attiva nella numerosa e variegata realtà del volontariato pontalpino, pur lamentando il “fisiologico” assottigliamento nelle fila degli associati. “Deleteria è stata l’abolizione della leva obbligatoria” ha sottolineato. Con particolare energia infatti, Rusconi ha lanciato un appello agli artiglieri in congedo che, probabilmente a causa di mancanza di riferimenti locali, sono entrati a far parte di altre associazioni d’arma: “Risvegliate lo spirito di corpo che c’è in voi – ha detto e iscrivetevi con gli Artiglieri. In provincia ci sono tre organismi attivi: quello provinciale di Belluno e le sezioni di Ponte nelle Alpi e di Valbelluna-Trichiana”. Il presidente ha quindi fatto un excursus storico, a partire dalla breccia di Porta Pia del 1870 (la prima vittima dell’assalto fu un artigliere) anche se l’associazione nazionale è stata fondata ufficialmente nel 1923. “Già fin da ora – ha annunciato il vice presidente Luigino Olivier – sono in programma manifestazioni per il centenario del prossimo anno”. Apprezzamento per gli artiglieri è stato espresso dal sindaco, Paolo Vendramini, il quale ha elogiato la disponibilità della sezione e dei singoli iscritti per il supporto che dà alla popolazione di Ponte nelle Alpi. Infatti, la “Casetta Prest” di Nuova Erto, unica sede sezionale di artiglieri in provincia, ospita spesso attività sociali. In questo periodo è utilizzata dalla Protezione civile per seminari di soccorso e dal Calcio Ponte per i propri pulcini. L’incontro per i numerosi partecipanti all’hotel “Capri” è proseguito in allegria con la musica di Gildo.
Santa Barbara a Belluno 4 dicembre 2022
Nemmeno la pioggia ha fermato la celebrazione della festa di S. Barbara che ha radunato attorno al monumento al mulo ed al suo conducente di piazzale Vittime delle foibe in Belluno le delegazioni di varie associazioni combattentistiche e d’arma. Dopo il saluto del presidente della Federazione provinciale dell’An.Art.I. Costante Fontana si è proceduto alla cerimonia dell’alzabandiera e degli onori ai caduti al suono dell’Inno nazionale e della “Canzone del Piave”. A seguire hanno portato il saluto delle rispettive amministrazioni il vice sindaco del capoluogo Paolo Gamba ed il consigliere provinciale Franco De Bon che si sono complimentati per la preziosa opera di volontariato svolta da molti dei presenti e per la presenza delle associazioni portatrici di valori di libertà, responsabilità e solidarietà nei confronti della collettività. L’orazione ufficiale è stata tenuta dal vice presidente degli Artiglieri bellunesi, il giornalista Dino Bridda, che ha esordito nel ricordo di due amici artiglieri da montagna “andati avanti” di recente: il gen. Angelo Baraldo, tra i primi soccorritori del Vajont al comando di una batteria del Gruppo “Lanzo” del 6° Artiglieria da montagna e poi comandante della Brigata Alpina Tridentina e il gen. Domenico Innecco, già comandante della Brigata Alpina Cadore e dell’Artiglieria del 4° Corpo d’Armata Alpino. Nel suo intervento, poi, il relatore ha proposto una profonda riflessione su un passaggio di una lettera ai familiari scritta da Enrico Reginato, medaglia d’oro al valor militare, per dodici anni (1942- 1954) prigioniero in Russia. Ha infine concluso rimarcando l’attualità di alcuni moniti contenuti nel Kriegs-Kalendar di un prigioniero tedesco della Grande Guerra e inneggianti alla pace condannando la violenza bellica. La mattinata è terminata con la santa Messa nella chiesa di santo Stefano, celebrata dal vicario generale della Diocesi di Belluno-Feltre mons. Diego Bardin. A conclusione del rito religioso sono state recitate le preghiere dell’Artigliere, del Geniere e Trasmettitore e del Marinaio le cui Armi sono sotto la protezione della vergine Barbara di Nicomedia.