Nel ricordo di due Generali che sono “andati avanti”

Lo scorso novembre la “Famiglia Artiglieresca” ha registrato la perdita di due amici assai noti nel nostro ambiente per avere ricoperto importanti incarichi di comando nelle Truppe Alpine e nei reparti dell’Arma di Artiglieria

È scomparso all’età di 90 anni il generale Angelo Baraldo, già capitano del Gruppo “Lanzo” del 6° Reggimento Artiglieria da montagna all’epoca del disastro del Vajont che lo vide tra i primi soccorritori. Quella notte del tragico 9 ottobre 1963 con gli artiglieri della sua Batteria era in esercitazione notturna a poca distanza da Longarone e poté così intervenire subito. Nella disciolta Brigata Alpina “Cadore” egli ricoprì vari incarichi sino a quello di Capo di Stato Maggiore (24 agosto 1978-6 settembre 1981). In seguito divenne anche Comandante della Brigata Alpina “Tridentina” (31 luglio 1987-29 settembre 1989). Tra l’altro fu anche autore dell’interessante libro “L’Alpino nel Bellunese in tempo di pace” e socio sia della Sezione provinciale An.Art.I. di Belluno che del Gruppo A.N.A. di Cavarzano-Oltrardo (Belluno). Inoltre fu membro del Consiglio provinciale a palazzo Piloni e ricoprì vari incarichi nel Lions Club di Belluno meritando l’alta onorificenza Lions della Melvin Jones Fellow. Fu sempre particolarmente attivo nel campo delle iniziative umanitarie e di solidarietà sociale.

All’età di 91 anni ci ha lasciati il generale Domenico Innecco, già Capo di Stato Maggiore ( 1973- 1976) e poi comandante della disciolta Brigata Alpina “Cadore” (1981- 1983). «La più bella Brigata del mondo fatta di bellunesi, vicentini, veronesi: come i Veneti non c’è nessuno», come la definiva riferendosi alla composizione dei suoi organici. Comandante dell’Artiglieria del IV Corpo d’Armata Alpino, della Scuola di volo dell’Aviazione dell’Esercito e della XXV Zona militare, fu insignito della Legione al Merito dal Congresso degli Stati Uniti d’America, che è considerata la massima onorificenza conferita ad un militare straniero. Di origini goriziane, i l generale Innecco è morto a Vicenza dove si era distinto per l’impegno volontaristico al servizio della prevenzione sanitaria.